maria, angelina e rosalia di girolamo

lunedì 27 febbraio 2012

lettera a Enzo

Siamo qui,una panchina sulla scogliera.
Io con un sacchetto di parole rotte,tu con la tua eterna Odissea.
Sono vedovo d’amicizia,fratello e menomato nella vita.
Tu,leggero e interessato a fiumi intorno,come sempre.
Ci cercano ancora i visi conosciuti,i corpi scoperti,le labbra che ci hanno dissetato.
C’è aria di vento davanti questo mare e magari tu ci nuoti dentro
Non io che di mare mi riempio solo il cuore,gli occhi
Sono tempi di troppe parole,di scarsi silenzi
Di poco coraggio
Giorni in cui altri lavorano per apparire
E questo mi sforna malinconia e fatalismo.
Faccio quel che posso,quando posso
E mi sporco ancora di sangue e respiro
Di noia e incerta rassegnazione.
Vedo le tue spalle dritte e a me a volte mi scricchiola la schiena
Il tempo non ti ha offeso
I tempi,quelli si.
E che dirti di chi amo
Di quella sorgente sincera che tu conosci
Della donna forte e pulita a cui ti ho raccontato
Ho lei dentro,acqua mischiata,mentre ti siedo accanto
Conchiglia di sesso e sapori marini
Femmina e vita.
E tu che donna custodisci
Che donna guardi dentro questo mare?
E’,come la mia,fatta di occhi riempiti di schiuma d’onda?
E il suo sorriso ti abbraccia il cuore?
Di quello e d’altro si parla tra noi
E del cielo che si cuce il mare,lontano
E del sole che continuiamo a portarci in regalo
Anche adesso.
Dentro i nostri devastanti,allegri abbracci.


Baldo 14/10/08

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