maria, angelina e rosalia di girolamo

giovedì 6 settembre 2012

boris vian - le desèrteur






 

 

Monsieur le Président
Je vous fais une lettre
Que vous lirez peut-être
Si vous avez le temps
Je viens de recevoir
Mes papiers militaires
Pour partir à la guerre
Avant mercredi soir
Monsieur le Président
Je ne veux pas la faire
Je ne suis pas sur terre
Pour tuer des pauvres gens
C'est pas pour vous fâcher
Il faut que je vous dise
Ma décision est prise
Je m'en vais déserter

Depuis que je suis né
J'ai vu mourir mon père
J'ai vu partir mes frères
Et pleurer mes enfants
Ma mère a tant souffert
Elle est dedans sa tombe
Et se moque des bombes
Et se moque des vers
Quand j'étais prisonnier
On m'a volé ma femme
On m'a volé mon âme
Et tout mon cher passé
Demain de bon matin
Je fermerai ma porte
Au nez des années mortes
J'irai sur les chemins

Je mendierai ma vie
Sur les routes de France
De Bretagne en Provence
Et je dirai aux gens:
Refusez d'obéir
Refusez de la faire
N'allez pas à la guerre
Refusez de partir
S'il faut donner son sang
Allez donner le vôtre
Vous êtes bon apôtre
Monsieur le Président
Si vous me poursuivez
Prévenez vos gendarmes
Que je n'aurai pas d'armes
Et qu'ils pourront tirer

 

 

 

 

 

 

Il disertore

10 febbraio 2003 - Boris Vian
In piena facoltà 
egregio presidente 
le scrivo la presente 
che spero leggerà.
La cartolina qui 
mi dice terra terra 
di andare a far la guerra 
quest'altro lunedì
Ma io non sono qui 
egregio presidente 
per ammazzar la gente 
più o meno come me
Io non ce l'ho con lei 
sia detto per inciso 
ma sento che ho deciso 
e che diserterò.
Ho avuto solo guai 
da quando sono nato 
i figli che ho allevato 
han pianto insieme a me.
Mia mamma e mio papà 
ormai son sotto terra 
e a loro della guerra 
non gliene fregherà.
Quand'ero in prigionia 
qualcuno mi ha rubato 
mia moglie e il mio passato 
la mia migliore età.
Domani mi alzerò 
e chiuderò la porta 
sulla stagione morta 
e mi incamminerò.
Vivrò di carità 
sulle strade di Spagna 
di Francia e di Bretagna 
e a tutti griderò.
Di non partire più 
e di non obbedire 
per andare a morire 
per non importa chi.
Per cui se servirà 
del sangue ad ogni costo 
andate a dare il vostro 
se vi divertirà.
E dica pure ai suoi 
se vengono a cercarmi 
che possono spararmi 
io armi non ne ho. 
Note:
Originale "Le deserteur" testo di Boris Vian - musica di Boris Vian e Harold Berg, 1956 
Traduzione italiana Giorgio Calabrese - Arrangiamento Ivano Fossati 
Incisa in Lindbergh (Lettere da sopra la pioggia) di Ivano Fossati, 1992
La canzone è stata scritta ai tempi della guerra di Indocina ma in breve è divenuta un manifesto contro la presenza coloniale francese nell'Algeria che lottava per la propria libertà. 
In Italia è stata ripresa per la prima volta da Margot, Margherita Galante Garrone (figlia di Alessandro Galante Garrone, moglie di Sergio Liberovici e madre di Andrea) nel periodo dei Cantacronache (1958/1960), poi è rimbalzata negli Stati Uniti incisa da Peter, Paul and Mary durante i moti di Berkeley, quindi ci sono state 4 traduzioni italiane, a cura di Paolo Villaggio, Luigi Tenco, Giorgio Caproni e Giorgio Calabrese. Ornella Vanoni l'ha inserita nella scaletta del suo tour nel 1971, ma la prima incisione italiana è stata curata da Ivano Fossati nel 1992, riprendendo la traduzione di Calabrese. 
Moulodji è stato l'interprete francese ed ha dovuto subire un esilio di circa 10 anni dal mondo della canzone francese, mentre Boris Vian, che pure morirà pochi anni dopo, spesso dovette esibirsi o scrivere sotto pseudonimo, tanta era stata la reazione delle destre francesi, De Gaulle in testa.
Fonte: peacelink

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