maria, angelina e rosalia di girolamo

lunedì 12 marzo 2012

angelino e rosy

sabato scorso mi sono arrivati i miei primi 55 anni.come ogni bipede stavo per festeggiarli, quando ho letto delle preoccupazioni di Angelino e Rosy. ho messo da parte i festeggiamenti, sembrava banale di fronte ai loro crucci.il matrimonio gay aveva occupato le loro menti, i loro cuori, ed io no ne sapevo nulla. angelino si macerava davanti alla prospettiva che una sinistra al governo avrebbe dato il via ad unioni contronatura, e rosy, dal canto suo non riusciva a tranquillizarsi, pensando a cosa avrebbe detto il vaticano. il loro dolore non poteva lasciarmi indifferente, esigeva una riflessione. per farla con tutti i crismi, mi sono messo davanti ad uno specchio.
da noi esiste la più grande fabbrica di pedofili al mondo, il vaticano appunto, che sulla sessualità ha fatto più danni di qualsiasi pandemìa, rendendo infelici, frustrati, pieni di sensi di colpa, chiunque frequentasse i suoi dettami. è vero che, seguire acriticamente qualsiasi fede, è comodo, non devi inventarti niente, la pappa è pronta.cucinata da altri, ma se a me quella pappa non piace, voglio che il menù mi dia altre possibilità. non siamo uno stato laico, non lo siamo mai stati. sin da piccoli ci hanno detto quali erano le parti sporche e quelle pulite del nostro corpo.l'adolescenza, poi, era cosa da autodidatta. la scoperta della nostra sessualità era ignorante, confusa, come la nostra identità sessuale. 
e se tra i due sessi c'erano più incomprensioni che gioie, immagino il terrore tra chi era attratto dal suo stesso sesso. cose clandestine, rimorsi, un piccolo inferno in terra, voluto da chi promette paradisi d'accatto. con la società a sorvegliare sempre, a tollerare quasi mai, a comprendere proprio mai. 
la repressione sessuale come strumento di controllo sociale.la paura del diverso, come regola autistica.
ma, nonostante tutto, tra difficoltà, minacce fisiche e psicologiche, i gay sono riusciti a parlare, a mostrarsi.
ad essere uno specchio nel quale molti non vorrebbero mai guardarsi.
e se capisco angelino, maschietto come me, piccolo piccolo nel suo farsi grande, capisco meno rosy.
lei è donna e non può non sapere come il suo sesso sia stato bersagliato da sempre. non può non sapere come i maschietti, impauriti dalla dirompente potenzialità delle femminucce, abbiano da sempre cercato di impedire una parità nella diversità. è deludente vedere rosy che manda il cervello e il cuore all'ammasso. 
angelino è uno scroto vuoto e amen, ma rosy, che cazzo!, ha mostrato altre sensibilità.
o forse è quello che mi è piaciuto credere.

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